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Orienteering

Responsabile laboratorio:

Tutti noi conosciamo la storia degli Egizi, dei Romani e delle grandi civiltà che studiamo a scuola... Ma vi siete mai chiesti qual'è la storia di Sarmeola ? Quando è nata, com' era in passato ? Da quali personaggi era popolata e qual è l'origine del suo toponimo ?

 

Il 4-5-6 Agosto (2015) i bambini di 3^-4^-5^ elementare frequentanti i nostri centri estivi, sono stati i protagonisti di un orienteering in giro per le vie del nostro paese e, muniti di mappa e indizi, hanno scoperto cose curiose di Sarmeola che spesso risultano sconosciute o dimenticate dagli stessi abitanti...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scommettiamo che pochi sanno che in biblioteca sono conservati dei reperti romani ritrovati nella nostra zona tra cui : vasi, macine e un mattone con l'impronta di un cane di quasi 2000 anni fa ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E... siete mai passati per via Paolo da Sarmeola domandandovi “E chi sarebbe questo ?”. Non si tratta del nostro don (don Paolo), ma di un comandante militare del 1200 circa conosciuto allora per la sua saggezza e diplomazia, tanto da essere riuscito a mettere pace tra padovani e veneziani durante un gioco sfociato in un violento litigio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E quella villa bianca davanti alla chiesa ? Chi ci abitava ? Un celebre professore di zoologia dell'università di Padova - scoprite voi chi è :-) - tanto acclamato per la sua competenza in materia quanto sfortunato nella vita familiare : perse la prima moglie, la seconda lo lasciò e dei tre figli che ebbe da lei due morirono....Vanna, la primogenita, a soli 19 anni e proprio in suo onore la villa porta ora il suo nome.

 

Ci siamo resi conto che, pur passando spesso davanti a molti luoghi, non sempre li conosciamo, a volte ne abbiamo un idea sbagliata: che cosa si nasconde dietro i cancelli dell'OPSA ? Un cimitero, come pensava qualcuno ? Ma no ! E' quasi una città dentro la città che, come ci spiegava Sr. Paola, accoglie persone con disabilità che lì vivono e fanno attività, aiutati da medici, assistenti, suore e volontari... Qualcuno degli ospiti si è avvicinato a noi e anche se all'apparenza era “diverso” e “strano” in realtà si è rivelato essere molto loquace, sorridente e caloroso !

 

Un altro tassello che ci ha permesso di ricostruire la nostra storia e' stato

conoscere l'etimologia di alcuni toponimi: Rubano   (da “Rubius”,

probabile legionario romano propietario di questi terreni)

 

Sarmeola (da “Sarmati”, una popolazione barbara

proveniente dal Caucaso insediatisi qui dopo i Longobardi)

 

e... Moiacche : sì, quella via che poco dopo le scuole gira sinistra,

in cui un tempo “se stava in moja” a causa delle paludi che vi si erano formate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proprio qui, accompagnati dalla Silvia Davy che ci ha raccontato le caratteristiuche di alcune piante (ancora) presenti, abbiamo percorso il sentiero sterrato che dalla fine di quella strada si congiunge a via Boscato.

E' stato bello trascorrere il tempo nella natura e senza il pericolo del traffico... La cosa triste però è che più di qualche persona incivile scambia la campagna per una discarica... ci hanno pensato i bimbi, armati di guanti, sacchetti e palette, a raccogliere l'immondizia, ma certo che ce n'era parecchia !

 

Speriamo che, “sporcandosi le mani” in prima persona abbiano capito che la natura è preziosa e va rispettata... e.... che questa sensibilità la conservino anche da grandi: si sa, crescendo, a volte si rinuncia a essere costruttori di bellezza.

 

 

                                                                                                               

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tante altre curiosità ci sarebbero state da scoprire su Sarmeola e la sua storia....

come educatori o esempi più grandi –di età– speriamo di essere riusciti a coinvolgere i bimbi e di averli stimolati nell'approfondire la conoscenza del proprio passato e delle proprie radici, a porsi con curiosità e spirito di ricerca di fronte a ciò che hanno vicino a loro.

 

Spesso questa società ci proietta sempre “avanti” e quello che ci propone è scollegato dalla nostra realtà; chissà che questa esperienza abbia insegnato loro che per comprendere il presente e pensare al futuro, è necessario prima guardare alle origini, alle radici.

 

…Grazie mille a Beniamino Bettio che mi ha aiutato a reperire il materiale sulla Sarmeola di un tempo!

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